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SECONDO VOI IL GATTINO VIRGOLA COME DOVREBBE SCHIATTARE?

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venerdì 7 novembre 2008

Chomsky

Paolo Barnard - 31 ottobre 2008

E’ l’estate del 2000, sono a Boston per la mia prima intervista a Noam Chomsky. A chi non lo conoscesse rammento che Chomsky è il più noto intellettuale dissidente americano di sempre, definito dal New York Times “probabilmente il più importante pensatore vivente”, ed è il linguista di maggior calibro del XX e XXI secolo. Insegna al prestigioso Massachussets Institute of Technology (MIT), dove è professore ordinario.
Bene, sto per incontrare questo mostro sacro della cultura accademica nel suo ufficio all’MIT e vengo avvisato dal suo segretario che l’intervista non potrà durare più di 60 minuti, poiché “Chomsky ha un importante appuntamento alle 17 precise”. Non nascondo a costui il mio disappunto: rappresento un network televisivo nazionale (RAI), sono venuto da oltreoceano per intervistare il professore, ho preso questo appuntamento 3 mesi fa, e ora ho solo 60 minuti per montare la telecamera, i microfoni, fare le prove audio e video, poi sbrigare un tema come il Debito del Terzo Mondo, Fondo Monetario, Banca Mondiale, sperequazione della ricchezza… Niente da fare, il prof. ha un impegno. Fine della discussione.
L’intervista è piacevole, Chomsky è gentile, tutto fila liscio, ma dopo 59 minuti, accidenti a lui, il segretario bussa lievemente alla porta e si mostra a Chomsky attraverso il riquadro di vetro della stessa. Sessanta secondi dopo è l’intellettuale in persona che con un sorriso mi dice “time’s up, sorry..”, il tempo è finito, spiacente. Un rapido saluto, stretta di mano e fuori dallo studio con tutti i marchingegni del mio mestiere. Chomsky richiude l’uscio alle mie spalle.Sono nell’anticamera indaffarato ad arrotolare cavi, riporre microfoni, controllare le cassette, ma non manco di guardarmi intorno in attesa dell’arrivo di questo ospite così imprescindibile. Non c’è, non arriva, nessuno ha suonato, non ci sono colleghi di altri network in coda per un’intervista. Il segretario armeggia col suo pc, un paio di tizi (presumibilmente docenti) camminano da un ufficio all’altro senza alcuna intenzione di dirigersi da Chomsky, un ragazzino meno che ventenne se ne sta seduto alla mia destra sfogliando testi e appunti. Per il resto calma piatta. Ma dov’è sto pezzo da novanta per cui mi hanno messo le braci al sedere?
Saranno passati sette minuti, quando Chomsky riapre l’uscio dello studio e con fare cortese invita il ragazzino ad entrare. I due si accomodano e iniziano la conversazione, li vedo attraverso il riquadro in vetro. Ancora la mia mente si rifiuta di arrendersi all’ovvia realizzazione, e in un residuo sforzo di capricciosa incredulità mi spinge a chiedere al segretario “ma è quel giovane l’appuntamento importante?”. “Sì, è uno del primo anno, un ordinario colloquio col prof.”, giunge serafica la risposta del mio interlocutore. Riparto per l’Italia.
Devo fare rewind e proprio spiegarvelo? No, sicuramente non serve. Cari studenti, questa scena affatto isolata nel panorama accademico statunitense appartiene a un ‘film’ che se mai verrà proiettato in Italia sarà forse fra un secolo, o probabilmente di più. Essa ci parla di un essere nell’università che dista da noi italiani come Marte dalla Terra, di una riforma vera, epocale, di un concentrato di democrazia, diritti, intelligenza, umiltà, pedagogia, libertà che nessuno qui da noi neppure si sogna di sognare. Noi, poveracci, siamo arditamente alle prese con la preistoria della riforma del sapere e dell’insegnare. Qualcuno, qui, se lo immagina un grande barone universitario italiano sbarazzarsi velocemente della CBS, di France 2 o della ZDF tedesca per onorare un colloquio con un ‘primino’ di neppure vent’anni?

martedì 4 novembre 2008

LA ROSA BLU

Come sarà contento Zarrillo!! Finalmente potrà dire di aver contribuito anche lui a qlksa di costruttivo..con la sua canzone "Una Rosa Blu" ispirando queste persone..
Ma che c'entra il buon Michele con le "THE KINGURIOSITA' "??
Bene per capirlo dobbiamo fare il giro del mondo ed assieme al vs. THE KING arrivare fino al lontano Giappone..(tanto per cambiare)
(Regia quando mi rimborsate per tutti i viaggi sostenuti fino ad ora??..Sono mesi che non pagate!!! Datemi i miei soldiiiiiiii )



Le rose blu che si vedono in foto sono state esposte all'annuale Expo di Makuhari Messe, Giappone.
E' proprio in Giappone che, grazie a dei veri e propri prodigi dell'ingegneria genetica, queste rose (che fino ad oggi esistevano solo nei libri di favole) sono state fatte crescere e sbocciare. I ricercatori sono riusciti a prelevare un gene (il delfinidine) dalle petunie e ad impiantarlo in delle rose color malva. Solo allora, riducendo la quantità di un altro pigmento, la cianidine, si sono ottenute le rose blu.
E tutto questo in 13 lunghi anni di studi e ricerche.



Che belle. Che bravi...
E ora che cazzo se ne fanno???!!!
Dal Vostro inviato è tutto, alla prossima - THE KING dagli occhi a mandorla - JAPPONE A Voi Regia!!

lunedì 3 novembre 2008

Le ceneri di Kurt Cobain in uno spinello

Non c'è che dire: è proprio una dipartita grunge, quella di Kurt Cobain.Morto suicida 14 anni fa, le sue ceneri sono state trafugate dalla casa della vedova Courtney Love quattro mesi or sono. Finite in mano alla artista pop australiana Natascha Stellmach, la quale assicura di averle regolarmente (mah) acquistate, verranno da quest'ultima fumate in uno spinello.
Altro che marijuana, questa si fuma il morto! Per farsi pubblicità, a sè ed alla sua esposizione, la donna ha dichiarato che si fumerà ciò che resta di Kurt Cobain sabato 11 ottobre alla Wagner + Partner gallery di Berlino, concludendo in bellezza la mostra dove ella espone, che prende il nome di "Set me Free". Lo spinello sarà solo l'atto conclusivo di un grande rituale che si svolgerà quel giorno in presenza di molti ospiti celebri. "Lo voglio liberare" ha dichiarato Natascha Stellmach.E intanto già si vocifera di un nuovo slogan: Legalize Kurt Cobain!



giovedì 16 ottobre 2008

SESSO COL PORCOSPINO

Buongiorno dal Vs Inviato THE KING..anche per oggi esploreremo il fantastico ed affascinante mondo della perversa mente umana,
ma per fare questo dobbiamo trasferirici in Serbia..ed ho in serbo una succulente notizia per voi..




Per quanto possa suonare immensamente ridicolo, un serbo (un imbecille direi) 35enne di Belgrado, tale Zoran Nikolovic, si è lacerato l'attrezzatura da riproduzione nel tentativo di stuprare una porcospina (..ci terrei a precisare che non è una "Porca" e maniaca del piercing!)
Corso in ospedale con evidenti lesioni, Nikolovic si è giustificato coi dottori dicendo che gli era stato prescritto da uno stregone voodoo per combattere l'eiaculazione precoce, cosa che lo metteva ormai da tempo in imbarazzo con la fidanzata ( questa invece è la famosa Porca piena di Piercing). Ha detto: "Mi vergognavo troppo a rivolgermi ad una clinica e far discutere a tutti il mio problema. Ma avrei fatto qualsiasi cosa e lui mi aveva garantito 100% di successo e totale indiscrezione. Ora non so se la mia ragazza mi considererà più un pervertito o un idiota".
Meravigliosamente, la porcospina stuprata ne è uscita completamente illesa, forse pure compiaciuta..evidentemente chissà com'era questa attrezzatura da riproduzione se pensava di infilarla dento al quell'animaletto!
Proviamo ora a trarre la morale dalla disavventura di questo frescone:
L'eiaculazione precoce se l'è curata di sicuro, dal momento che non so se potrà mai avere un altro rapporto sessuale in vita sua.
Le porcospine hanno gli aghi pure nella gigia.
Il piercing estremo della Porca - Spina non è sempre gradito ai maschietti serbi.
Chissà se per il ns amico era meglio un PorcoCane!
Dal Vs inviato THE KING.. Serbia ..PorcaMiseria..

A voi regia!!!

venerdì 10 ottobre 2008

Ahioooo

Buongiorno,
un benvenuto dal Vs inviato THE KING.
Quest'oggi siamo andati addirittura in terre lontane oltre ogni confine..siamo arrivati fino in Sardegna!!!
Siamo in quel di Sailetta...la sede di TISCALI!!
Ebbene si ..un ns infiltrato è riuscito a farmi avere del materiale a dir poco sconcertante..top secret!!
Ma sono lieto di poterlo condividere con voi
..intercettazioni telefoniche e missive misteriose...

ecco a voi..
TISCALI---CAGLIARI CLIENTE : Scusi dovrei mandarvi una lettera mi dice l'indirizzo ?
OPERATORE CALL CENTER: Tiscali Italia SPA, strada statale 195, chilometro 2300, Località Sailletta, Cagliari
CLIENTE: scusi, come si scrive 'Sailletta '?
OPERATORE CALL CENTER: Aspetti, le faccio lo spelling..

ora guardate l'immagine bene bene..






Dal vs inviato THE KING, Sardegna..ahiioooo